La cattedrale del futuro

“L’elemento spirituale è estraneo ad ogni organizzazione. Dov’esso tuttavia viene organizzato, viene nello stesso tempo estraniato alla sua essenza più propria.”

– Itten, 1922 –

Leonardo Massi 6/04/2010

3 Responses to “La cattedrale del futuro”

  1. K. scrive:

    Questa è la reazione emotiva:
    linee scure accellerate, fuori dai luoghi comuni, una collisione …. scintille di libera ricerca, un assolo di basso, una grandinata sulla batteria.. verso la fine di un concerto rock…. che ti risuona nelle orecchie e ti vibra nella pancia…. anche quando il concerto è finito!!

  2. admin scrive:

    Edifici monumentali (cattedrali, torri, stadi, anfiteatri, ecc ecc…) sono stati per centinaia d’anni strumenti adoperati dalla società per sedare la curiosità dell’essere umano.
    Teorizzare il concetto d’infinito, dimostrare una formula per assurdo, ipotizzare la struttura fisica della materia e costruire uno strumento (es. acceleratore di particelle) che permetta di “vederci” dentro, fanno tutte parte di una forma di astrazione ben più grande di uno scarabocchio fatto su una tela.

    Le Corbusier scriveva: “lo strumento dell’uomo scandisce le tappe della civiltà: l’età della pietra, l’età del bronzo, l’età del ferro. Tale strumento si sviluppa per via di perfezionamenti successivi; il lavoro delle generazioni vi si assomma. Lo strumento è espressione diretta, immediata del progresso; è il collaboratore necessario; il liberatore anche.”

    La cattedrale non troverà più collocazione in uno spazio specifico, la cattedrale sarà ogni luogo in cui uomini e donne si ritroveranno per creare/immaginare uno strumento capace di decifrare l’ignoto.

  3. K. scrive:

    Il tuo talento purissimo ha di nuovo partorito un quadro che fa percepire straordinarie richezze interiori e al tempo stesso sembra scosso da urgenze inarrestabili.
    La cattedrale del futuro è uno dei tuoi quadri più complessi, sia come composizione prospettica che come quantità di significati.
    Il figlio più colto di indottrinamento bovino, senza che, per questo, sia andato all’università.
    Solo per capire il significato del titolo mi ci sono volute tre ore di studio su internet.
    Il virtuosimo tecnico, con cui è stato dipinto l’accelleratore di particelle, si coniuga perfettamente con l’immagine della più grande astrofisica, nonchè divulgatrice scientifica italiana.
    Un’atea che cerca di ricreare le condizioni astronomiche del Big Bang, per cercare la cosidetta “pasrticella di Dio”!
    Le persone girate di spalle, sospese a metà tra visita ad una centrale e pellegrinaggio in un luogo di culto, danno la sensazione della solenne imponenza di un tempio, il tutto unito ad una forte corrispondenza tra forma e funzione.
    A dire la verità sto riscoprendo i tuoi quadri formati da linee più semplici e nette, moduli logici e semplificati, come autoritratto.
    Fuori dai gusti personali, sicuramente,quasta tua opera rappresenta il tuo tempio della luce e del vetro, il manifesto visibile della razionalità e dell’abbandono di ogni accademismo.