Dannata consapevolezza

” Chi mira piú alto, si differenzia piú altamente; e ‘l volgersi al gran libro della natura, che è ‘l proprio oggetto della filosofia, è il modo per alzar gli occhi….. “

– Galileo Galilei –

Leonardo Massi 18/03/2010

2 Responses to “Dannata consapevolezza”

  1. K. scrive:

    Fai parte anche tu degli artisti del cavaliere azzurro?
    Cosa troviamo se ci soffermiamo ad analizzare meglio la navata, la barba di Galileo, la crepa sul pavimento?
    Il movimento, l’esplorazione e l’uccisione del drago della tradizione.
    Un modello olistico venato di utopia e provocazione.

    La struttura, nella sua complessità, come Mies insegna, lascia che lo spettatore possa cogliere la spazialità, l’onestà dell’artista, l’essenzialità del messaggio.

  2. Katia scrive:

    “DIO POSE LE FONDAMENTA DELLA TERRA IN MODO CHE NON SI MUOVESSE PER SEMPRE”
    -SALMI-

    1564 a Pisa nasce Galileo Galiei, lo stesso anno nasce Shakespeare e muore Michelangelo.
    G.G. inventò il compasso geometrico e militare, il termometro di uso comune, il primo telescopio…
    In ogni epoca nascono uomini coraggiosi pronti a sfidare la tradizione per esplorare nuove idee.
    G.G. puntò il telescopio verso il cielo e osò dire che la Terra non è il centro dell’Universo, ma solo uno dei pianeti che ruotano intorno al Sole.
    Capovogendo la visione del mondo Galileo non ha solo cambiato la scienza, ma anche il modo in cui gli uomini guardano se stessi: ci ha fatto capire quanto siano piccoli, smarriti in un universo di cui non conosciamo i confini, ma che dobbiamo avere il coraggio di guardare!!

    Mescolando con sapienza ed abilità parole, colla, smalto nero e coraggio, sei riuscito a raccontare il sonoro di una “fiaba” antica, un frammento di vita di un grande scienziato che si specchia in una metafora purtroppo attuale…
    Sembra così lontana la lotta della scienza contro l’autorità e il giudizio insandacabile di personalità potentissime??
    Non credo se nel 2010 una scienziata del calibro di Margherita Hack sente il bisogno di pubblicare un libro dal titolo “Libera scienza in libero stato”, propugnando la libertà del metodo scientifico dall’ottusità della politica, legata spesso ad interessi oligarcici!!
    Il tuo quadro è come un rebus, la crepa non si vede subito, ma si sa una volta che si è insidiata… il tempo farà il resto… scardinando la struttura barocca.
    La volta della cattedrale, la folla che ascolta in silenzia le Sacre Scritture, il senso mistico di eternità… c’è tutto questo nel tuo quadro, ma io sento un sussuro, una voce quasi impercettibile, di un vecchio scienziato, in piedi davanti al tribunale, che ascolta col capo chino la condanna per eresia, che lo costringerà a trascorrere il resto della sua vita in casa, sotto sorveglianza, è vero, è solo un sommesso mormorio, ma io lo sento, dice: “EPPUR SI MUOVE!”

    Katia